Delivery e Green: la nuova sfida è la corsa alla sostenibilità

Digital composite image of delivery man holding cardboard boxes

Come cambia il settore delle consegne dopo il boom della pandemia?
Restare competitivi contenendo l’impatto ambientale

Nell’ultimo biennio il comparto E-commerce e il food delivey hanno incrementato i loro volumi di crescita in maniera significativa. Questo vuol dire non solo un maggiore impatto sull’economia ma anche sulla società, sulle abitudini e sull’ambiente.
L’intero settore ha cercato di adeguare la filiera anche in un’ottica di sostenibilità.
Non solo con il packaging, ma anche nella logistica anche se per ottenere una filiera davvero ecologica bisognerà aspettare ancora qualche anno.

Diverse compagnie che ricevono l’ordine di consegna a domicilio tramite app hanno deciso di adottare veicoli a zero emissioni, così da contenere l’inquinamento, problema quotidiano dei grandi centri urbani, fulcro di questa industry.

La diffusione a macchia di questi servizi sta cambiando le grandi città anche sul piano dell’offerta lavorativa: sempre più persone entrano a ricoprire ruoli operativi o gestionali per sopperire ad una richiesta che continua ad essere in aumento.

Per garantire un equilibrio tra domanda del mercato, impatto sociale e ambientale ed un welfare adeguato ai nuovi professionisti del settore, diventa determinante l’adeguamento a metodi sostenibili lungo tutta la filiera.

La maggior parte dei servizi di consegne a domicilio utilizzano scooter elettrici e attualmente i migliori risultati in Italia si registrano a Genova, Torino e Milano dove la mobilità a zero emissioni sta diventando il punto di forza di questo settore.

Sono stati moltissimi i mezzi messi a disposizione per chi svolge questo lavoro, infatti si parla di circa 200 scooter per città e gli stessi raiders possono accedere a degli sconti e a delle convenzioni per effettuare le consegne in maniera rapida ecologica e sostenibile.

Senza titol

Soddisfazione del cliente e tutela dell’ambiente

Queste iniziative non prevedono unicamente l’utilizzo di veicoli a emissioni zero ma vanno anche ad interessarsi attivamente alla lotta allo spreco di cibo e sostenere fondazioni che si occupano dei meno abbienti, come la Caritas.

In altri casi, ancora, si cerca di ridurre o eliminare la quantità degli imballaggi in plastica, in modo che i rifiuti possano essere meno impattanti per l’ambiente, soprattutto per i tempi di smaltimento. La volontà è di sostituire un domani plastica e PET con imballaggi fatti di materiali compostabili riciclabili senza che si vada ad incidere sulla conservazione del prodotto e, di conseguenza, sulla soddisfazione finale del cliente.

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